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CloverPit, la recensione di una slot machine demoniaca che guarda a Balatro

La recensione di CloverPit, una slot machine con elementi roguelike basata sul forzare il caso attraverso precisissimi ragionamenti matematici.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   19/10/2025
La slot machine di CloverPit
CloverPit
CloverPit
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CloverPit, degli italiani Panik Arcade (gli stessi di Yellow Taxi Goes Vroom), è un gioco dalla estrema semplicità concettuale. Raccontato in breve, si tratta di una specie di Balatro con una slot machine al posto delle carte da Poker, che guarda anche a Buckshot Roulette (le fonti di ispirazione sono state citate dagli sviluppatori stessi, quindi non inventiamo niente). Meglio precisare, prima di descriverlo, che con il gioco d'azzardo non ha niente a che fare. La fortuna conta, ma fino a un certo punto e non ci sono soldi reali in ballo, solo l'anima.

Gameplay

Esattamente come accade in Balatro con le carte, qui la slot machine è solo l'apparenza del gioco, su cui convergono le scelte del giocatore, che si esprimono in realtà nel negozio. In questo caso, per negozio intendiamo una stanzetta blindata in cui siamo rinchiusi e in cui, spendendo dei biglietti verdi che si ottengono giocando, possiamo acquistare dei "portafortuna", ossia degli oggetti di diversi livelli di rarità che vanno a influenzare l'algoritmo che determina i risultati dei tiri della slot machine.

Ad esempio possono aumentare la "fortuna" dei tiri, aumentando le probabilità di ottenere le combinazioni migliori, possono far crescere il valore delle stesse, possono ridurre le chance che escano certi simboli, così che compaiano di più gli altri, possono influenzare l'attivazione di altri portafortuna e così via. Sono più di 160, quindi le combinazioni creabili sono davvero moltissime.

Come funzionano? Semplice: alcuni danno effetti passivi permanenti, altri vanno attivati premendo un grosso tasto rosso sulla slot e altri ancora sono ad attivazione casuale. L'obiettivo è sempre quello di accumulare abbastanza monete per pagare il debito con il diavolo, usando una specie di bancomat, entro la scadenza stabilita, che corrisponde a un certo numero di round alla slot. In caso di fallimento, si viene letteralmente eliminati e si ricomincia da zero.

La stanza in cui siamo chiusi in Cloverpit è molto piccola
La stanza in cui siamo chiusi in Cloverpit è molto piccola

Una partita di CloverPit è questione di pochi minuti e l'abilità del giocatore sta tutta nel riuscire a creare combinazioni di porta fortuna che permettano di ottenere più monete possibili, sfruttando i prodotti in vendita nel negozio (la selezione è sempre limitata e casuale) e i bonus permanenti che vengono assegnati rispondendo al telefono presente nella stanza, tra una scadenza e l'altra.

Concept semplice, ma voglio fare un'altra partita

CloverPit è davvero tutto qui. Volendo, c'è anche una storia che fa da sfondo ai nostri calcoli e che in qualche modo spiega perché siamo stati rinchiusi con la slot che, nemmeno a dirlo, è una rappresentazione della dipendenza da gioco, sottolineata anche da alcune battute del "diavolo" che ci ha imprigionati e che può decidere della nostra vita. Immancabile la possibilità di urinare e defecare direttamente nella stanzetta in cui ci troviamo (chissà la puzza), ma non c'è davvero molto altro.

La slot è la nostra dannazione
La slot è la nostra dannazione

Il fatto è che funziona davvero bene e invita a essere giocato a ripetizione. Facendolo, infatti, si sbloccano nuovi portafortuna e si ottengono delle chiavi con cui si possono aprire dei cassetti in cui riporre gli oggetti di troppo e non solo. Più si va avanti, più si sbloccano dei bonus che fanno crescere il punteggio fino a vette vertiginose e il giocatore si trova a ragionare su come ottenere premi sempre più alti, arrivando a fare anche dei calcoli abbastanza complessi per massimizzare i risultati. In fondo è come se qualcuno avesse dato a un ratto di Skinner la possibilità di forzare le probabilità di ottenere del formaggio tirando la leva della scatola in cui era imprigionato.

In questo senso CloverPit è la celebrazione dei rinforzi casuali, dopamina che scorre a fiumi ogni volta che si vede il punteggio crescere, portandoci verso la meta finale. È l'uomo razionale oppresso dal caso, che impiega tutte le sue risorse provando a piegare quest'ultimo, con la consolazione di poterci riuscire, nonostante la fortuna abbia sempre un ruolo centrale e nonostante si sia circondati dal degrado.

Dopo ogni scadenza si ricevono dei bonus al telefono
Dopo ogni scadenza si ricevono dei bonus al telefono

In effetti, uno dei fattori che determinano il fascino del gioco di Panik Arcade è proprio l'azzeccata direzione artistica. La stanzetta è piccola, piccolissima, e sembra uscita da un survival horror 3D per PlayStation 1, con texture dalla grana molto grossa, modelli 3D lo-fi e una tavolozza dai toni scuri, che contrasta con i colori sgargianti e i feedback della slot machine. Il senso di oppressione che comunica è davvero intenso e crea un forte senso di solitudine. Stiamo giocando e ci stiamo divertendo, vero, ma in fondo siamo dei prigionieri, non dimentichiamolo mai.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Con CloverPit, Panik Arcade ha seguito la tendenza contemporanea di proporre titoli dal concept semplice a un prezzo molto accessibile (costa 9,99 euro, senza sconti), se vogliamo la stessa di un Vampire Survivors o del più volte citato Balatro. È un gioco a suo modo folgorante, proprio in virtù dei suoi limiti, nonché ottimo da portare su Twitch e YouTube vari, che di questi tempi è sempre un plus per garantirsi delle ottime vendite. Il suo misto di meccaniche basate su fortuna e abilità e la sensazione di fare progressi partita dopo partita, fanno il resto, rendendolo il classico passatempo cui si ritorna sempre volentieri per un'altra partita.

PRO

  • Formula semplice che funziona
  • Progressione ottimamente gestita

CONTRO

  • Contenuti limitati