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Vampire: The Masquerade – Bloodhunt chiuderà i battenti tra pochi mesi

I server di Vampire: The Masquerade - Bloodhunt verranno spenti tra pochi mesi, decretando la fine del battle royale per PS5 e PC.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   27/10/2025
Artwork di Vampire: The Masquerade - Bloodhunt
Vampire: The Masquerade - Bloodhunt
Vampire: The Masquerade - Bloodhunt
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Gli sviluppatori di Sharkmob hanno annunciato la chiusura definitiva del battle royale free-to-play Vampire: The Masquerade - Bloodhunt su PC e PS5.

Verrà staccata la spina dai server il 28 aprile 2026. Dopo questa data non sarà più possibile in alcun modo accedere al gioco e ai suoi contenuti, almeno tramite mezzi convenzionali. In vista della chiusura, da oggi è stato disattivato l'acquisto dei Token, mentre i giocatori potranno continuare a spendere quelli già ottenuti nello store interno fino alla disconnessione dei server.

L'epilogo per un live service che non ha mai davvero decollato

Vampire: The Masquerade - Bloodhunt è stato lanciato nell'aprile del 2022 su PS5 e PC, ma già a maggio del 2023 era stato annunciato il termine del supporto con nuovi contenuti, in quanto non era stata raggiunta la massa critica per sostenere lo sviluppo. All'epoca, Sharkmob aveva promesso di mantenere attivi i server finché fosse esistita "una community viva e una base di giocatori", promessa che, - col senno di poi, è stata effettivamente rispettata, con il gioco rimasto online per altri due anni nonostante l'assenza di aggiornamenti significativi.

Vampire: The Masquerade Bloodhunt, interrotto lo sviluppo di nuovi contenuti a un anno dal lancio Vampire: The Masquerade Bloodhunt, interrotto lo sviluppo di nuovi contenuti a un anno dal lancio

Come spiegato nella nostra recensione di Vampire: The Masquerade - Bloodhunt, al netto di un gameplay dinamico e interessante e una ricostruzione di Praga ben realizzata, il gioco mostrava il fianco a vari problemi tecnici e di bilanciamento. Nonostante il potenziale, purtroppo il gioco non è riuscito a trattenere un numero sufficiente di giocatori per sostenere un live service di questa portata. Una storia che, purtroppo, abbiamo già visto ripetersi con altri GaaS negli ultimi anni.