4

TSMC accelera in Arizona: chip avanzati in arrivo prima del previsto

TSMC anticipa i piani in Arizona: chip a 2nm e A16 previsti già nel 2027, avvicinando gli USA alla leadership tecnologica.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   30/09/2025
Chip TSMC

TSMC ha deciso di accelerare i piani legati ai propri impianti in Arizona. Secondo fonti vicine al progetto, la società introdurrà nodi di ultima generazione prima del calendario originario, riducendo sensibilmente il ritardo rispetto alla produzione a Taiwan.

Dietro l'accelerazione non c'è soltanto una strategia industriale, ma anche una precisa richiesta politica. Secondo dichiarazioni del Segretario al Commercio Howard Lutnick, l'obiettivo del governo è che il 50% della capacità produttiva di TSMC venga collocato negli Stati Uniti. In questo modo si ridurrebbe la dipendenza da Taiwan, considerata vulnerabile a possibili tensioni con Pechino.

I nuovi piani di TSMC negli Stati Uniti d'America

Il nuovo impianto, conosciuto come Fab 3, rappresenta il fulcro dell'espansione americana di TSMC. Secondo quanto riportato dal quotidiano taiwanese Economic Daily, la produzione di chip a 2 nanometri e A16 (equivalenti a 1,6 nm) dovrebbe iniziare entro il 2027, un anno in anticipo rispetto alle previsioni iniziali. Questo anticipo segnala un cambiamento di passo notevole, visto che fino a pochi mesi fa il distacco tecnologico dagli impianti di Taiwan appariva più marcato.

L'impianto TSMC in Arizona
L'impianto TSMC in Arizona

Attualmente, la fabbrica in Arizona è impegnata nella produzione di chip a 4nm, mentre sono in fase di allestimento le linee per i 3nm, che dovrebbero entrare in funzione entro la fine dell'anno. In parallelo, i lavori per la quarta fab destinata al 2nm e all'A16 procedono a ritmi serrati.

GIGABYTE AERO X16, la recensione del portatile da 16 pollici con GeForce RTX 5070 GIGABYTE AERO X16, la recensione del portatile da 16 pollici con GeForce RTX 5070

TSMC non agisce da sola. La decisione di ampliare e accelerare la produzione negli Stati Uniti risponde anche alle esigenze dei principali clienti, tra cui colossi come Apple e NVIDIA, che necessitano di forniture costanti e sicure di chip di nuova generazione. Per le imprese americane, avere accesso a tecnologie di frontiera prodotte in patria rappresenta un vantaggio competitivo, soprattutto in un momento in cui la domanda di semiconduttori resta elevata in settori come l'intelligenza artificiale, l'automotive e il cloud computing.

Secondo le stime, entro il prossimo anno TSMC sarà in grado di coprire almeno il 30% della domanda di semiconduttori del mercato statunitense grazie ai sei impianti programmati in Arizona. Il tutto mentre NVIDIA e Intel uniscono le forze con un investimento da 5 miliardi di dollari e Samsung lavora a un nuovo chip per Tesla.