I robot umanoidi stanno rapidamente passando dalla fantascienza alla realtà quotidiana. Sempre più avanzati grazie ai progressi dell'intelligenza artificiale e dei sensori di nuova generazione, questi automi stanno iniziando a entrare nelle case, negli ospedali e nei contesti industriali.
Secondo Luca Dozio, direttore del nuovo Osservatorio Innovative Robotics del Politecnico di Milano, la diffusione su larga scala potrebbe avvenire entro 20-30 anni, ma per ora il mercato rimane di nicchia. Dozio, tuttavia, sottolinea che oggi "manca ancora una killer application", ovvero un caso d'uso capace di rendere i robot umanoidi indispensabili nella vita di tutti i giorni.
Neo ed altri esempi di robot umanoidi
Un esempio concreto è Neo, il robot domestico che debutterà negli Stati Uniti nel 2026 a un prezzo simile a quello di una piccola utilitaria. Pensato per aiutare nelle faccende quotidiane, rappresenta il passo più vicino verso la robotica di consumo. Il settore è in forte crescita. Bank of America stima che nel 2025 verranno venduti 18.000 robot umanoidi, pari al 2,5% dei robot installati globalmente, mentre Goldman Sachs prevede un mercato da 38 miliardi di dollari entro il 2035.
Tra i protagonisti della rivoluzione robotica figurano Boston Dynamics, con il suo Atlas sempre più agile grazie all'IA; Figure AI, con il robot F.03 in grado di apprendere dai gesti umani; e i ricercatori della John Hopkins University, che hanno fatto eseguire a un robot un intervento chirurgico senza assistenza umana.
In Asia i robot umanoidi si sono integrati con la ragnatela sociale
In Asia, i primi esempi di integrazione sociale sono già realtà: robot della Unitree consegnano la spesa agli anziani e intrattengono i bambini nei quartieri di alcune città cinesi. Secondo Dozio, i principali campi applicativi futuri includeranno assistenza personale e medica, educazione, sicurezza, difesa e intrattenimento, anche per rispondere al calo demografico e alla scarsità di manodopera.
Restano però barriere importanti: tecnologiche (autonomia, velocità, efficienza), economiche (costi elevati), culturali e di privacy. L'AI Act europeo disciplinerà il loro uso, ma il vero ostacolo sarà l'accettazione sociale: robot troppo simili agli umani potrebbero provocare disagio e rifiuto.