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OpenAI: maxi accordo da 300 miliardi con Oracle per il cloud

Accordo storico tra OpenAI e Oracle per oltre 300 miliardi di dollari in potenza di calcolo distribuiti su cinque anni.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   11/09/2025
OpenAI

OpenAI e Oracle hanno firmato un'intesa senza precedenti nel settore del cloud computing, destinata a ridisegnare gli equilibri del mercato globale. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'accordo prevede l'acquisto di circa 300 miliardi di dollari in risorse informatiche, distribuiti nell'arco di cinque anni. Si tratta di una delle più grandi commesse mai registrate nel comparto, che conferma la crescente centralità delle infrastrutture digitali nelle strategie dei principali attori dell'innovazione tecnologica.

OpenAI, che nel 2024 dovrebbe generare ricavi per circa 12,7 miliardi di dollari, risulta inoltre legata a un'ulteriore operazione di rilievo: un contratto da 10 miliardi con Broadcom, produttore leader nel settore dei semiconduttori. L'obiettivo sarebbe lo sviluppo di chip proprietari dedicati all'intelligenza artificiale, un passo strategico che riflette la volontà dell'azienda di ridurre la dipendenza dai fornitori tradizionali e garantire maggiore controllo sull'intera filiera tecnologica.

Le conseguenze dell'accordo tra OpenAI e Oracle

L'intesa non arriva in modo isolato. Già a luglio, le due società avevano annunciato una collaborazione per la costruzione di data center da 4,5 gigawatt di potenza, parte del progetto Stargate sviluppato insieme a Softbank e sostenuto dall'amministrazione statunitense. All'epoca non erano stati diffusi dettagli sulle cifre, ma il nuovo contratto chiarisce la portata dell'investimento. L'avvio operativo dell'accordo è previsto per il 2027.

Il presidente di Oracle Larry Ellison
Il presidente di Oracle Larry Ellison

Parallelamente, Oracle ha reso noti i risultati del primo trimestre fiscale. L'amministratore delegato Safra Catz ha annunciato la firma di quattro contratti multimiliardari con tre grandi aziende, senza specificarne i nomi. Secondo i dati diffusi, tali intese hanno contribuito a un incremento del 77% dei ricavi legati ai servizi cloud, segnalando un'accelerazione significativa della crescita del gruppo nel settore delle infrastrutture digitali. Solo nel trimestre, la società ha registrato oltre 317 miliardi di dollari in nuovi ricavi contrattuali futuri, cifra che ha immediatamente influenzato i mercati finanziari.

L'impatto si è visto anche sul piano patrimoniale: il valore delle azioni Oracle è salito, portando il presidente Larry Ellison a scalare la classifica delle persone più ricche al mondo. Un dato che evidenzia come il business legato al cloud computing stia diventando uno dei principali motori della finanza globale, oltre che della tecnologia.