L'intelligenza artificiale avanza rapidamente e ormai possiamo trovarla in qualsiasi contesto o dispositivo. Se da un lato alcune funzionalità possono sicuramente agevolare le attività di routine delle persone, nonché aiutare persone affette da disabilità (basti pensare ai recap audio generati dall'IA sui motori di ricerca o le azioni da controllare tramite dispositivi smart per la casa), dall'altro subentrano novità molto particolari.
Nelle scorse ore la partnership tra Mattel, storica azienda di giocattoli, e OpenAI sta sollevando forti preoccupazioni. Una Barbie basata sull'IA potrebbe rivelarsi utile o nascondere potenziali rischi per la privacy dei più piccoli? Cerchiamo di fare il punto della situazione.
Una Barbie IA sotto l’albero di Natale
Le macchinine, le cucine giocattolo, il dolce ma inquietante Furby, i Gormiti, le Hot Wheels: tutto ciò potrebbe in futuro essere sostituito da giocattoli avanzati e basati sull'intelligenza artificiale. No, ovviamente vi abbiamo menzionato anche prodotti che non sono distribuiti da Mattel (piccola postilla nostalgica, scusate). Partiamo dal principio: Mattel e OpenAI hanno annunciato una collaborazione e lavoreranno a futuri giocattoli basati sull'IA.
Secondo alcune voci, il primo prodotto potrebbe essere una Barbie con capacità di conversazione, ma attualmente non conosciamo ulteriori dettagli in merito. Sappiamo, però, che questo giocattolo non sarà rivolto ai bambini sotto i 13 anni.
Secondo quanto dichiarato da Mattel, questa collaborazione è volta a "supportare prodotti ed esperienze IA basati sui brand Mattel", nonché a "reimmaginare nuove forme di gioco".
Le preoccupazioni
Per ora non sono stati svelati dettagli concreti, quindi è impossibile trarre conclusioni. Attualmente, però, Robert Weismann, co-presidente di Public Citizen (associazione statunitense a difesa dei diritti dei consumatori) ha espresso la sua forte preoccupazione. Secondo lui, infatti, i giocattoli basati sull'IA possono rappresentare un forte rischio per i più piccoli.
"Dotare i giocattoli di voci umane e capacità conversazionali realistiche rischia di infliggere danni reali ai bambini. Potrebbe compromettere lo sviluppo sociale, ostacolare la capacità di instaurare rapporti tra pari, allontanare i bambini dal gioco con i coetanei e forse causare danni a lungo termine".
Weismann, tra l'altro, ha sottolineato che i più piccoli non hanno ancora la capacità cognitiva di distinguere pienamente tra realtà e finzione (dinamica che a volte riguarda anche noi adulti). Non ci resta che attendere aggiornamenti in merito e, ovviamente, vi informeremo.
Fateci sapere cosa ne pensate: i giocattoli IA fanno parte della normalità ai nostri tempi o rappresentano un serio rischio per i più piccoli? Inoltre, potrebbero in qualche modo rivelarsi utili?