Peter Molyneux è uno dei game designer più influenti di sempre, autore di titoli iconici come Fable, Populous, Black & White e Dungeon Keeper, solo per citarne alcuni. Negli ultimi anni, però, i progetti realizzati con il suo studio 22Cans, come Curiosity: What's Inside the Cube e il gestionale basato su blockchain Legacy, non hanno riscosso il successo sperato.
Ora Molyneux punta al riscatto con Masters of Albion, il suo nuovo e ambizioso progetto che mescola fasi gestionali e combattimenti action in terza persona. Presentato durante l'Opening Night Live dell'anno scorso, il gioco non rappresenta solo il suo probabile ultimo titolo in carriera, ma anche, secondo le sue stesse parole, l'ultima occasione per redimersi dagli errori del passato, all'insegna del motto: "non fare promesse che non si possono mantenere."
Molyneux afferma di aver imparato dagli errori del passato
In un'intervista, Molyneux ha raccontato di aver riflettuto a lungo sugli sbagli commessi, anche nei suoi giochi più acclamati, e di aver cercato di mescolare il meglio dei suoi lavori precedenti per dare forma a Masters of Albion.
"Credo che quella frase in Fable - 'a ogni scelta, una conseguenza' - non sia stata realizzata abbastanza bene", ha spiegato Molyneux a EDGE. "Penso che la meccanica della possessione che avevamo in Dungeon Keeper non sia stata sfruttata a sufficienza. La libertà open-world che avevamo in Black & White funzionava bene all'inizio, ma non ha mantenuto le promesse nel finale."
"E Masters of Albion è l'occasione per mescolare tutto questo. Anche se uno è uno strategico in tempo reale, uno è un god game e l'altro è un gioco di ruolo... perché cazzo non possiamo unirli tutti insieme?"
Visibilmente commosso, Molyneux ha aggiunto: "E non so se funzionerà. Questo gioco è così importante per me, perché in un certo senso si tratta di una redenzione."
"Ammetto ora di aver promesso troppo, e di aver detto cose che non avrei dovuto dire su Curiosity. Ma l'ho fatto solo perché, in quel momento, pensavo fosse la cosa giusta da fare. E quindi Masters of Albion è un titolo di redenzione per me. Ma è anche il mio ultimo gioco. Lo è, punto."
"Per me, è il titolo più significativo che abbia mai realizzato, senza dubbio. E ti dirò una cosa incredibile: funzionerà, cazzo. Funzionerà davvero. È qualcosa che non hai mai giocato prima, ma allo stesso tempo è incredibilmente familiare. È Black & White, è Dungeon Keeper, è Fable, ma è un genere completamente nuovo. Non dovrebbe funzionare, ma funziona."
"Non posso dire che sia un grande gioco. Sarebbe sbagliato da parte mia, perché se dico alla stampa 'Masters of Albion sarà un grande gioco', quella è una promessa. Quindi non lo dirò. Quello che posso dire è che è un'esperienza unica, incredibilmente intima e familiare per chiunque abbia giocato Fable, Black & White e Dungeon Keeper. Se mi metto a dire 'sarà il mio gioco migliore', è lì che mi metto nei guai."
Nella stessa intervista, Molyneux ha ribadito che Masters of Albion sarà il suo ultimo gioco.
"So che la gente dirà 'ma dai, non sarà davvero il tuo ultimo gioco'. Ma, sai, ho 66 anni. Sto lavorando duro come non mai in vita mia. E semplicemente non ho più l'energia vitale per rifarlo. Tutto quello che ho fatto... mi sembra che questa sia la scommessa, capisci? Ho messo tutte le mie fiches sul tavolo."