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Il Giappone contro Sora 2 di OpenAI: basta rubare manga e anime per addestrarlo

L'industria dell'intrattenimento giapponese ha deciso di schiararsi contro Sora 2 di OpenAI, chiedendo che non venga più addestrato con opere usate senza autorizzazione.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   03/11/2025
One Piece, un anime giapponese

L'industria dell'intrattenimento giapponese ha deciso di scendere in campo con Sora 2 di OpenAI, modello di intelligenza artificiale capace di creare video dai prompt degli utenti. Le aziende del settore si sono unite per presentare una richiesta formale per fermare l'uso non autorizzato dei contenuti giapponesi per addestrare l'IA, che sta creando più di qualche problema in termini di violazioni di copyright e uso improprio delle proprietà intellettuali.

Fermare l'uso improprio

La richiesta del gruppo industriale CODA (Content Overseas Distribution Association) fatta a OpenAI richiede di interrompere l'utilizzo non autorizzato di contenuti provenienti da anime, manga e videogiochi giapponesi nello sviluppo di Sora 2.

Quanti anime sono stati dati in pasto a Sora 2?
Quanti anime sono stati dati in pasto a Sora 2?

CODA rappresenta alcune delle aziende più grandi del Giappone, tra le quali molti nomi noti nell'ambito videoludico: Aniplex (una sussidiaria di Sony), Bandai Namco, Studio Ghibli, Square Enix e Kadokawa. L'associazione sostiene che gli output di Sora 2 mostrano somiglianze evidenti con opere giapponesi esistenti, suggerendo che questi materiali siano stati impiegati senza approvazione durante l'addestramento del modello.

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Nella richiesta, risalente al 28 ottobre, CODA afferma che, secondo la legge giapponese sul diritto d'autore, i creatori devono concedere esplicitamente il loro consenso prima che le loro opere vengano utilizzate per il machine learning. Il gruppo rifiuta anche i sistemi di "opt-out", sostenendo che le aziende non possono evitare accuse di violazione semplicemente rimuovendo i contenuti dopo una segnalazione.

CODA ha anche chiesto a OpenAI di rispondere in modo trasparente a tutte le future richieste di chiarimento provenienti dagli editori rappresentati. Già il 2 ottobre, funzionari governativi giapponesi avevano avvertito OpenAI a causa di clip anime generate da Sora 2 e diffuse online, invitando l'azienda a non violare le norme nazionali sul diritto d'autore.

Le autorità hanno definito anime e manga "beni culturali da proteggere", in un momento in cui le tecnologie generative si stanno rapidamente evolvendo. Da parte sua, OpenAI ha dichiarato in passato di voler dare ai creatori maggiore controllo sull'uso delle proprie opere e di voler esplorare programmi di condivisione dei ricavi in futuro. La buona volontà manifestata, non risolve i problemi di fondo della questione, ossia l'uso di materiali protetti da copyright nell'addestramento dei modelli.