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Un'IA che "vive" in Google Chrome: Anthropic testa un agente Claude integrato nel browser

Anthropic avvia un'anteprima limitata di un agente IA basato su Claude integrato in Chrome, con funzioni di supporto e controlli di sicurezza.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   27/08/2025
Claude per Chrome

Anthropic ha annunciato l'avvio di un programma di test dedicato a un agente IA basato sui modelli Claude, progettato per funzionare come estensione di Chrome. La distribuzione iniziale riguarda un gruppo ristretto di circa mille abbonati al piano Max, che negli Stati Uniti ha un costo compreso tra 100 e 200 dollari al mese, mentre per altri interessati è stata aperta una lista d'attesa.

L'agente, denominato "Claude per Chrome", si integra all'interno del browser tramite un pannello laterale, in grado di mantenere il contesto delle attività svolte online. Oltre alla conversazione, gli utenti possono autorizzare l'agente a compiere determinate azioni, come eseguire compiti semplici o automatizzare passaggi ripetitivi. In questo modo l'esperienza di navigazione si arricchisce di un livello di interazione che va oltre la tradizionale ricerca di informazioni.

Gli agenti IA nei browser

La mossa di Anthropic si inserisce in una corsa con più concorrenti: diverse aziende stanno lavorando per trasformare il browser in uno spazio in cui le applicazioni di IA possano agire in modo più diretto. Perplexity ha creato Comet, un browser con agente integrato in grado di svolgere attività su delega dell'utente. Secondo indiscrezioni, OpenAI sarebbe prossima a presentare un proprio browser con funzioni simili, mentre Google ha già introdotto alcune integrazioni di Gemini all'interno di Chrome.

Il contesto regolatorio contribuisce a rendere questa sfida ancora più rilevante. È infatti attesa a breve la sentenza nel caso antitrust che coinvolge Google, con la possibilità che un giudice federale possa imporre la vendita di Chrome. In questo scenario non mancano interessi da parte di altri attori: Perplexity ha avanzato un'offerta non richiesta da 34,5 miliardi di dollari, e anche il CEO di OpenAI, Sam Altman, si è detto pronto a considerare l'acquisto.

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L'espansione di agenti con accesso al browser, tuttavia, pone diversi interrogativi legati alla sicurezza. Anthropic ha sottolineato come l'anteprima sia utile a individuare nuovi rischi e a sperimentare difese mirate. Alcuni pericoli sono già stati messi in evidenza: il team di sicurezza di Brave, ad esempio, ha segnalato che il browser Comet poteva essere vulnerabile a prompt injection indiretti, cioè istruzioni nascoste nelle pagine web in grado di manipolare l'agente. Perplexity ha successivamente dichiarato di aver risolto la vulnerabilità.

Secondo Anthropic, diverse misure sono già state implementate per ridurre il rischio di attacchi. Nei test interni, le contromisure introdotte hanno portato il tasso di successo dei tentativi di prompt injection dal 23,6% all'11,2%. Gli utenti possono inoltre configurare restrizioni sull'accesso a determinati siti, mentre per impostazione predefinita l'agente non può interagire con pagine legate a servizi finanziari, contenuti per adulti o materiale piratato. In aggiunta, prima di azioni considerate ad alto rischio come pubblicazioni, acquisti o condivisione di dati personali, viene sempre richiesta un'autorizzazione esplicita.

Voi che cosa ne pensate? Usereste un browser web con agente IA integrato? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.