Nel corso di una lunga intervista, Dan Houser, co-fondatore di Rockstar Games e sceneggiatore di molti dei giochi sviluppati dallo studio, ha finalmente svelato uno dei misteri relativi all'avventura di John Marston.
Chi è lo Strano Tizio di Red Dead Redemption? "Lo Strano Tizio è un personaggio che abbiamo inventato abbastanza in fretta", ha detto Houser. "Quando stavamo realizzando Red Dead Redemption, avevamo costruito una storia che ci sembrava davvero coinvolgente e un mondo aperto interessante."
"Avevamo già realizzato diversi episodi di Grand Theft Auto, ovviamente, solo che in Red Dead non c'erano le mitragliatrici perché era un western e avevamo tolto le auto, la città e le folle di pedoni. In sostanza, avevamo un gioco su di un tizio che cavalcava un cavallo nel deserto. E, beh... era piuttosto noioso."
"Così ci siamo messi a riempirlo di contenuti, improvvisando molto. Abbiamo aggiunto quelli che chiamavamo 'eventi casuali', momenti in motion capture con cui il giocatore poteva interagire. I designer fecero un lavoro fantastico: erano davvero divertenti, ma non ce n'erano abbastanza."
"E poi ci rendemmo conto che la storia era forse un po' troppo breve. Quindi, abbastanza tardi nello sviluppo, cominciammo a inserire contenuti più simili a quelli di un RPG, dove il giocatore incontrava dei personaggi. Li concepivamo come racconti brevi: incontravi qualcuno, ti dava una missione semplice e, quando tornavi, la storia si concludeva."
Il Tizio Strano
Le missioni secondarie, di cui abbiamo parlato anche nella nostra ultima recensione di Red Dead Redemption, "a volte si concludevano con un colpo di scena, tipo 'Raccoglili per la mia sposa', ma poi quando tornavi si scopriva che la sposa era morta. Cercavamo di impostarli come brevi racconti con una punta amara", ha raccontato Houser.
"Ed è in quel contesto che nacque l'idea dello Strano Tizio: un personaggio appunto strano, inquietante, che inserimmo poi anche nella trama principale. Lo volevamo come una sorta di commento su ciò che faceva il giocatore, una manifestazione della sua ombra, del karma, del diavolo: qualcosa che osserva il mondo da un'altra prospettiva."
"Col tempo ne ampliammo i retroscena e decidemmo di farlo riapparire in Red Dead Redemption 2: non per un vero e proprio dialogo, ma come presenza simbolica. Doveva rappresentare, in un certo senso, ciò che ogni artista teme: l'idea di aver venduto la propria anima al diavolo. E questo significato si è rivelato progressivamente, pezzo dopo pezzo."