28

Reanimal, abbiamo provato un assaggio del nuovo gioco dei creatori di Little Nightmares

Abbiamo messo le mani su una breve demo di Reanimal, un antipasto che ci ha confermato la buona direzione dell'avventura co-op di Tarsier Studio.

PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   18/09/2025
Un artwork del gioco che ci mostra un nemico del gioco
Reanimal
Reanimal
Articoli News Video Immagini

Senza girarci troppo intorno, Reanimal è a tutti gli effetti il sequel spirituale di Little Nightmares, serie a cui lo studio con base in Svezia ha dovuto rinunciare in seguito alla separazione da Bandai Namco. L'allontanamento al nome che ha regalato ampia notorietà a Tarsier Studios non è stato affatto indolore, come ci hanno confermato gli sviluppatori che abbiamo incontrato recentemente. Ciononostante, sempre a loro dire, ciò è stato anche uno stimolo, un incentivo per ampliare la portata della loro visione originale, per sperimentare ulteriormente e spingere il linguaggio visivo verso orizzonti finora inesplorati.

Dichiarazioni importanti, verrebbe da dire, a fronte di un titolo ormai in sviluppo da diverso tempo e ancora privo di una precisa data di pubblicazione, attualmente fissata in un imprecisato giorno del 2026. Con un pizzico di malizia, si potrebbe anche temere per le sorti di una produzione ancorata ad un concept ormai derivativo, minacciata da Little Nightmares III che, pur in assenza dei suoi autori originari, potrebbe adombrare la creatura di Tarsier Studios anche solo per la notorietà acquisita tra gli appassionati.

Fortunatamente la minuscola porzione del gioco che abbiamo potuto sbirciare, grazie ad una demo della durata complessiva di circa trenta minuti, ci ha restituito le dimensioni di un progetto solido, ben indirizzato, con innegabili potenzialità.

Simile, ma ancora più oscuro

Per chi non conoscesse il gioco, Reanimal è un'avventura a base di fasi platform ed enigmi. I personaggi perennemente a schermo sono due, una coppia di fratelli orfani e alla disperata ricerca dei propri amici scomparsi, che si muovono in uno scenario dalle tinte oscure e grottesche. Sebbene il gioco sia affrontabile nella sua interezza anche in singolo, con il controllo dell'altro personaggio affidato alla CPU, come gli sviluppatori ci hanno confermato, il modo migliore per fruirlo è ovviamente con un proprio amico, in locale, meglio ancora, o online.

L'utente solitario, ci hanno spiegato, non dovrà temere l'estrema solerzia del compagno controllato dall'IA. L'algoritmo che ne guida i passi e che rende possibile la collaborazione con il giocatore risponderà coerentemente a ciò che accade su schermo. Ciononostante, non si azzarderà mai a indicare la strada da seguire, né suggerirà in alcun modo la soluzione dell'enigma di turno, a tutto vantaggio di un'esperienza in cui la progressione sarà guidata e imposta esclusivamente da chi stringe il pad tra le mani.

Durante la nostra prova, fortunatamente, abbiamo potuto contare sull'ausilio di un collega di un'altra testata, affrontando il gioco nella maniera più indicata, almeno stando alle intenzioni degli autori. Reanimal è un gioco piuttosto inquietante. Anche quando non si è minacciati da nessuna presenza sinistra, l'oscurità avvolge costantemente i contorni dello scenario, quando non l'intera scena, e non mancano dettagli che lasciano presagire piccole e grandi tragedie consumatesi chissà quando, chissà perché. Come ci è stato confermato dai ragazzi di Tarsier Studios, la narrazione sarà per lo più affidata allo scenario stesso, capace di raccontarci buona parte della storia e dei misteri a cui il duo di protagonisti andranno incontro. Un treno deragliato, una pila di vestiti accatastati, strani marchingegni in una sorta di laboratorio ormai abbandonato da tempo, sono tanti gli indizi che abbiamo raccolto, semplicemente esplorando, nel corso della nostra prova, molliche di pane che tratteggiano i contorni di un mondo spietato, teatro di indicibili mostruosità, distopia avida e irrimediabilmente corrotta.

L'atmosfera costeggia l'horror, senza mai lambirlo realmente. Le ombre proiettano forme inquietanti sulle pareti, pur in assenza di reali minacce. Non ci sono rivoli di sangue, ma violenza e soprusi sono impressi nelle ambientazioni che si esplorano. L'oscurità non cela esseri raccapriccianti, ma soffoca e soverchia il duo che tenta di farsi strada equipaggiati di deboli e tremolanti torce. La firma di Tarsier Studios, insomma, è evidente. La palette cromatica, l'arrotondamento delle forme, il gioco di luci ed ombre rimandano inevitabilmente a Little Nightmares. Come anticipato, tuttavia, il tratto si è fatto più rude e cruento. Inoltre, il contesto globalmente più realistico rende paradossalmente più graffianti le tante allegorie in cui ci si imbatte durante l'esplorazione.

Dopo aver risolto diversi enigmi, in cui sono stati fondamentali coordinazione e cooperazione per l'attivazione di meccanismi e il superamento di alcuni ostacoli, ci siamo imbattuti nel primo nemico del gioco. Altissimo, dall'incedere incerto e alienante, vestito con un comune abito scuro, siamo stati in grado di eludere la sua caccia nascondendoci all'interno di un vagone abbandonato, lasciando che la sua attenzione si focalizzasse su un altro sfortunato giovane in fuga, anch'esso preda e martire di un orrore di cui al momento possiamo solo immaginare i confini.

Il disturbo provato nel veder muovere l'oscuro figuro in foto è paragonabile a quello provato con le infermiere di Silent Hill
Il disturbo provato nel veder muovere l'oscuro figuro in foto è paragonabile a quello provato con le infermiere di Silent Hill

Questa sessione stealth, tra l'altro, ci ha dato l'opportunità di saggiare la bontà del sistema di controllo. Il personaggio risponde prontamente ai comandi, muovendosi con precisione e, al contempo, restituendo tutta la sua agilità e il suo peso contenuto. Che si tratti di sgattaiolare sotto un riparo, saltare per raggiungere una piattaforma sopraelevata o correre a perdifiato dietro un muro per non farsi scoprire, il tutto avviene con estrema naturalezza e puntualità.

Naturalmente, Reanimal è un gioco che, sulla stregua di Limbo, propone spesso e volentieri situazioni in cui la soluzione è il frutto di tentativi falliti. Ci è capitato di incorrere in diversi game over, prima di capire l'ordine corretto dei meccanismi da attivare per superare, indenni, enormi tubi che ruotavano su loro stessi all'interno di una maleodorante fogna. Raggiunto l'interno di un enorme edificio in legno e mattoni, non era possibile identificare quali marionette restassero inermi e quali, invece, erano pronte a saltarci al collo, eventualità che necessitava l'intervento del compagno per salvare la pelle.

Difficile al momento interpretare le tematiche principali toccate dal gioco, ma siamo già certi che non si tratterà di nulla di particolarmente piacevole
Difficile al momento interpretare le tematiche principali toccate dal gioco, ma siamo già certi che non si tratterà di nulla di particolarmente piacevole

Insomma, Reanimal, da quello che abbiamo potuto vedere e provare, non propone chissà quale innovazione in termini prettamente ludici. La struttura globale è rimasta identica a Little Nightmares e, a dirla tutta, ci sembra ancora funzionare alla grande. Insieme al nostro compagno d'avventura abbiamo alternato momenti di puro panico a risate divertite a causa di qualche buffo fallimento. In termini visivi, d'altro canto, la cifra stilistica vagamente più realistica, almeno nelle ambientazioni beninteso, sembra possa rendere i toni ancora più crudi e sconvolgenti.

Quanto visto e provato di Reanimal non ci ha certo sorpresi. L'impostazione generale è rimasta la stessa di Little Nightmares, per quanto il gameplay sia ora totalmente votato alla cooperazione tra i due protagonisti, sia in solitaria, che in compagnia di un amico in locale o online. Non appena abbiamo stretto il pad tra le mani, sapevamo già benissimo cosa fare e quali ostacoli ci attendessero, compresa l'eventualità di incappare in diversi game over prima di scovare la soluzione al problema di turno. Nonostante la mancanza di reali novità, tuttavia, il gioco sembra avere il giusto ritmo ed è perfettamente in grado di affascinare l'utente con la sua atmosfera grottesca e cupa. Manca ancora una data di pubblicazione certa, ma dopo questo incontro con il gioco siamo abbastanza certi che il progetto stia seguendo i giusti binari.

CERTEZZE

  • Atmosfera cupa e affascinante
  • Si potrà giocare anche in solitaria
  • Buon livello di cooperazione tra i personaggi

DUBBI

  • Non sembrano esserci chissà quali novità alla formula
  • Qualità del leve design ancora ingiudicabile