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Un libro sui 50 giochi indie che hanno cambiato il mondo

50 Indie Games that Changed the World è un libro perfetto per farsi aiutare nella scoperta di cinquanta giochi indipendenti "che hanno cambiato il mondo".

SPECIALE di Mattia Ravanelli   —   06/10/2025
La copertina di 50 Indie Games that Changed the World

"Cinquanta giochi indie che hanno cambiato il mondo" è il titolo scelto da Aaron Potter e l'editore Bitmap Books per un libro che, non ci crederete, presenta cinquanta giochi indie. Ma 50 Indie Games that Changed the World non vuole stilare una classifica, anzi sembra talmente preoccupato di allontanare quanto più possibile l'idea, che l'ordine scelto non lascia alcuno spazio alle interpretazioni o alle discussioni: è quello alfabetico. Si parte con 80 Days di Inkle del 2014 e si arriva a What Remains of Edith Finch di Giant Sparrow del 2017, seguendo un percorso che tocca la maggior parte dei videogiochi cosiddetti "indipendenti" pubblicati dopo il 2000, quindi con il veloce diffondersi dell'autostrada a venti corsie che è stata la distribuzione digitale.

Delle centinaia di pagine di 50 Indie Games that Changed the World, tra le più interessanti ci sono quelle dell'introduzione firmata da Mike Bithell. L'autore di Thomas Was Alone, e di molti altri giochi, prende coraggiosamente di petto la questione della definizione di videogioco indie. "Di tanto in tanto, se online non succede nulla di rilevante per qualche giorno, iniziamo tutti a discutere nel tentativo di dare una definizione a 'indie'", ammette Bithell, che prosegue: "l'ironia è che la vera forza dei videogiochi indie sta nel loro modo aggressivo di rifiutare ogni classificazione".

Il suo punto di arrivo? "Forse il nostro più grande successo", scrive riferendosi alla vasta comunità di sviluppatori indipendenti, "sta nell'aver reso vuoto il termine 'indie'. A questo punto i videogiochi indie sono solo videogiochi". Merita un bell'applauso.

Una struttura rigorosa

Il bel tomo di Bitmap Books e Aaron Potter segue uno schema abbastanza rigoroso: a ogni gioco vengono riservate otto pagine, in cui testo e immagini trovano un buon punto di equilibrio. C'è spazio a sufficienza perché ognuno dei cinquanta titoli selezionati venga spiegato in maniera completa e l'autore è riuscito a includere estratti di interviste che ha condotto con persone che hanno lavorato alla creazione dei giochi. Lo stile di Potter è semplice (il libro è disponibile solo in inglese) ma piacevole, adatto sia a chi frequenta la materia quotidianamente, che a chi ne ha una conoscenza solo occasionale.

Ogni gioco ha a disposizione un ampio numero di pagine per essere descritto, spiegato e interpretato (anche con l'intervento del team di sviluppo)
Ogni gioco ha a disposizione un ampio numero di pagine per essere descritto, spiegato e interpretato (anche con l'intervento del team di sviluppo)

Il materiale grafico non si limita a immagini di gioco riprodotte con rispetto assoluto per il materiale di partenza, un approccio che contraddistingue ogni pubblicazione di Bitmap Books, ma allarga le braccia per tirare dentro bozzetti e illustrazioni che raccontano qualcosa della storia dello sviluppo. Nonostante sia sempre molto pulita ed estremamente leggibile, anche grazie ai font selezionati con cura, l'impaginazione e la grafica di 50 Indie Games that Changed the World sono comunque meno affascinanti di altre uscite dello stesso editore. Il blocco "How it changed the world", che chiude ogni approfondimento sui giochi con una breve frase, mi è parso poco efficace sia nella concezione che nella resa visiva. Si tratta spesso di conclusioni forzate, che cercano di assegnare ai giochi dei ruoli che spesso non mi pare abbiano avuto, senza per questo che il loro valore assoluto ne abbia risentito in alcun modo.

È un piccolo neo che non rovina l'esperienza generale con il libro di Potter, pieno di cose interessanti e utile come manuale per ingaggiare la materia. Se nella vostra "carriera" avete frequentato Fez, ma non avete mai sentito parlare di Before Your Eyes; se non potete scordare le nottate a piangere di fronte a Cuphead, ma non avete mai frequentato Lonely Mountains: Downhill, 50 Indie Games that Changed the World può portarvi per mano a scegliere il vostro prossimo gioco. Tra Ghost of Yotei e Metroid Prime 4: Beyond, non c'è più motivo per non mettere Downwell o Knights and Bikes.

50 Indie Games that Changed the World si può acquistare direttamente sul sito di Bitmap Books al prezzo di circa 47 euro (spese di spedizione e tasse incluse) o attraverso il comodo box qui sotto: