Ritorno al Futuro
Quanti di voi hanno mai immaginato di poter viaggiare nel tempo e vedere come sarà il mondo nel futuro? Penso molti, ma provate a  pensare a quanto possa essere difficile ritrovarvi da essere un semplice garzone che consegna pizze a domicilio ad essere un fattorino  che lavora da una parte all’altra dell’universo, accompagnato da un droide alcolizzato ed una “monocola” decisamente emancipata.  Questa è proprio la storia del povero Fry, ex-abitante non proprio sveglissimo del ventesimo secolo, catapultato nell’anno 3000 a causa di  un, ehm, incidente con delle capsule criogeniche ed impiegato presso un suo futuro nipote come membro dello scalcinatissimo equipaggio  della Planet Express, minuscola compagnia di fattorini interplanetari.
  Il gioco ovviamente mette il giocatore proprio nei suoi panni, alternandoli a quelli di Bender (il robot) e Leela (la monocola), con il compito  di salvare  una volta di più l’umanità dalle grinfie di Mamma (chi segue la serie tv se la ricorderà sicuramente), un’apparentemente docile vecchina  che nutre in realtà ambizioni di conquista del mondo.
 Come già accennato nell’introduzione, gli sviluppatori hanno optato per una struttura di gioco che privilegia la varietà, cercando di  diversificare il più possibile il gameplay e proponendo un mix di generi che, seppur non brillando per originalità, se non altro non rischia di  annoiare il giocatore. Ecco quindi che ci ritroveremo a guidare i nostri eroi (beh, si fa per dire) attraverso livelli che spaziano da una  struttura tipicamente platform ad una con evidenti contaminazioni “corsaiole”, magari passando per alcune sezioni in soggettiva che,  specie di questi tempi, vanno decisamente di moda. Tutto questo ha però un prezzo e, come spesso accade, l’eccessiva varietà si paga  con una carenza di profondità e cura delle varie sezioni, in questo caso soprattutto per quel che concerne la calibrazione del livello di  difficoltà: il gioco è infatti seriamente compromesso dalla sovrabbondanza di power-up e dalla Stupidità Artificiale (rigorosamente con  iniziali maiuscole ndTanzen) dei nemici, elementi  che, combinati ad un sistema di controllo un po’ nervoso ed impreciso ed a routines di collisione da rivedere, fanno inevitabilmente  precipitare il giudizio finale verso le zone basse.                                                                              
Alta Fedeltà
Come ormai tradizione da un po’ di tempo a questa parte, lo stile grafico utilizzato per riprodurre il più fedelmente possibile l’impronta  cartoon della serie è immancabilmente l’amato/odiato cel-shading, con risultati tutto sommato più che soddisfacenti. Superato infatti lo  shock iniziale dovuto alla dimensione in più, che genera una sorta di leggera distorsione nell’aspetto dei personaggi, ci troviamo a che fare  con modelli poligonali estremamente fedeli, sia per quanto riguarda le fattezze che le animazioni, inseriti in ambienti forse un po’ troppo  semplici, ma che bene ricreano il feeling della controparte animata. Peccato soltanto per il frame-rate decisamente zoppicante, in seria  difficoltà a garantire anche solo quei 25 fps che dovrebbero rappresentare il minimo indispensabile, ma che qui invece spesso sembrano  addirittura un’utopia.
 Entusiaste le impressioni invece per quanto riguarda il comparto sonoro, fedelissimo alla serie tv sia per quanto riguarda le musiche che il  doppiaggio (anche nella versione italiana!), contribuendo così in maniera fondamentale all’immedesimazione del giocatore ed aiutando a  creare un senso di continuità con il cartoon che gli appassionati adoreranno.
 Il fattore longevità risente terribilmente della scarsa sfida offerta dal gioco, dato che un giocatore medio non impiegherà sicuramente più  di 5-6 ore per portare a termine le avventure di Fry e compagni, tuttavia la massiccia dose di extra, come artwork , filmati e musiche da  sbloccare, offrirà un incentivo più che sufficiente ai fan della serie (ma, badate bene, solo a loro) a riprendere in mano il titolo anche una  volta terminato.                                                                              
Commento
Futurama è il classico prodotto che, forte di una licenza importante, trascura alcuni aspetti fondamentali per rendere un titolo degno di essere giocato. Intendiamoci, è decisamente meglio di molti altri tie-in, e l’impegno profuso dai suoi sviluppatori in tal senso è evidente, tuttavia la combinazione di una longevità insufficiente, un motore grafico spesso in affanno e un livello di difficoltà ridicolo confina inevitabilmente il titolo nel limbo della mediocrità. La miriade di citazioni e di extra (senza contare il fatto che il gioco rappresenta in tutto e per tutto un episodio della serie) rendono Futurama un prodotto praticamente imperdibile per i fan di Fry e compagnia bella; tutti gli altri invece farebbero bene a valutare con calma l’acquisto, dato che esistono prodotti decisamente più appetibili sul mercato.
- Pro:  
 - Fedelissimo alla serie animata
 - Un episodio nuovo di zecca
 
- Contro: 
 - Motore grafico incerto
 - Poco impegnativo
 - Longevità deludente
 
Dopo una lunga serie di titoli ambientati nel prolifico universo dei Simpsons, finalmente l’industria videoludica si è decisa a mettere le mani anche su Futurama, l’ultima creatura di quel pilastro dell’ironia demenziale che risponde al nome di Matt Groening. E lo fa anche con una certa ambizione, grazie ad una trama scritta apposta da uno degli autori della serie ed una fedeltà pressoché assoluta al cartone animato, condendo il tutto con un gameplay decisamente variegato per conquistare non solo i fan, ma l’utenza videoludica in generale. Basterà però tutto questo superare la maledizione che storicamente affligge i tie-in?





