Sognando la Beach House...
Nella lista degli sportivi del monolito non figurava ancora un titolo di Beach Volley, e così, nell'afa di Agosto, la provvidenza ha voluto che  Acclaim colmasse anche questo vuoto. La strada è quella già percorsa dai vari Beach Spikers e Dead Or Alive X in altri lidi, le cui  peculiarità principali sono state in qualche modo riproposte (dell'effettiva bontà di questo "remix" ci apprestiamo a trattare).
 Summer Heat condivide in primis con la concorrenza la natura spiccatamente arcade del gameplay: bastano 3 tasti (oltre ovviamente alla  croce direzionale) per coprire tutta la gamma di azioni del nostro personaggio. X per la ricezione,  per l’alzata; leggermente più  complesso risulta invece il controllo di attacco e servizio, le cui differenti modalità (pallonetto, “superattacco”, servizio in salto,  servizio “da sotto”, ecc. ecc.) corrispondono ai tre tasti X,  e Triangolo, il cui grado di pressione influenza l’intensità del tiro, mentre  della direzione è ovviamente responsabile la leva analogica sinistra. Il gameplay risulta quindi di facile apprendimento, anche grazie a un  tutorial diviso in due sezioni (di base e avanzato), che ci introduce, oltre ai vari colpi, ai movimenti automatizzati del nostro compagno di  squadra, in modo da coprire la maggiore superficie di campo possibile. Accanto all’immediatezza, tuttavia, non trova spazio un’equivalente profondità: le azioni di gioco, qualsiasi sia il livello di difficoltà settato,  si riconducono a un numero fortemente limitato di schemi, che si differenziano tra di loro al massimo per qualche animazione, soprattutto  nei “salvataggi” e generalmente in fase di ricezione. Un difetto strutturale, questo, che in un certo senso potrebbe considerarsi insito alla  stessa natura del titolo (quella di arcade appunto), che non vuole essere eccessivamente complesso, ma che deve piuttosto soddisfare  tutti, anche il casual gamer alla ricerca “solo” di divertimento spensierato, magari in multiplayer. 
 Questa giustificazione, tuttavia, cade nel momento in cui si voglia affrontare il gioco in singolo. La Noia, la peggiore nemica che il nostro lettore/giocatore possa incontrare, rischia infatti di subentrare molto presto, complice un fattore  sfida che si fa sentire soltanto a partire dal livello di difficoltà medio; Tedio che tende facilmente alla frustrazione, vista l’impossibilità di  uscire da quei pochi schemi di gioco, i cui limiti escono soprattutto alla distanza, in particolare nella modalità “Torneo” (che prevede 8  competizioni sparse per gli States, o a eliminazione diretta, o a gironi), la più impegnativa di Summer Heat. Ad affiancarla troviamo un  arcade-mode (6 incontri consecutivi con possibilità di continuare in caso di sconfitta, come da tradizione), exibition, l’allenamento a cui si  è già accennato, 3 mini-giochi (di cui solo 1 è disponibile fin dall’inizio) e la beach house, di ispirazione “DeadoraliveX-iana”. Summer Heat  non presenta infatti uno story mode che tracci una continuità tra le varie modalità di gioco, che sono appunto legate da questa “casa dei  sogni”, che non è nient’altro il luogo in cui godere degli extra sbloccati con la vittoria nelle varie competizioni. Si va dallo stereo, con la  possibilità di ascoltare tutta la colonna sonora del titolo, composta da hit estive piuttosto datate (le più famose per il pubblico italiano  sono senza dubbio Fat Lip dei Sum41 e Love at first sight di Kilye Minogue), fino ai video in tv delle stesse canzoni e degli altri giochi  Acclaim. A premiare le nostre vittorie vi sono inoltre gli immancabili costumini multicolore, occhiali da sole e altri accessori stilosi per tutti i  personaggi, che in totale sono 21.                                                                                
Angolo tecnico!
Graficamente Summer Heat è godibile, per quanto non sia un titolo che metta in mostra i muscoli di Playstation 2: i personaggi sono  modellati discretamente, sebbene non convincano del tutto alcune animazioni, davvero poco realistiche, che peraltro non spiccano per  varietà. Insufficiente (visti gli standard raggiunti in altri titoli è lecito aspettarsi di meglio) la realizzazione dei visi degli atleti, che non  presentano alcuna espressività, mentre è apprezzabile il manto sabbioso, su cui si possono notare le buche e i segni lasciati al passaggio  dei giocatori. I colori utilizzati sono piuttosto vivi, e fanno dimenticare le strutture poligonali di contorno, sicuramente poco curate. Alcuni  particolari “stilistici”, come la palla sempre seguita da una scia colorata diversamente a seconda dell’intensità e del tipo di tiro, o le  esultanze scomposte degli giocatori a fine punto, testimoniano se possibile ancora di più la componente arcade del titolo, senza tuttavia  farlo brillare in modo particolare, anche perché non sono certo una novità per chi è abituato alle sale giochi. E’ da evitare qualsiasi tipo  confronto cosmetico con Dead Or Alive X B.V. di Tecmo, che tecnicamente surclassa Summer Heat; un paragone si può invece fare con  l'ormai datato Beach Spikers, convertito da hardware Naomi 2, il cabinato Sega, a Game Cube, che sebbene risalga al 2001, riesce  comunque ad uscirne vincitore.
Il sonoro è piuttosto anonimo per quanto concerne gli effetti in game, mentre le musiche, di cui si è  già  accennato precedentemente,  sebbene siano ormai vecchiotte, si sposano piuttosto bene con l’indole cool che sta alla base del gioco.                                                                              
Commento
Summer Heat è un titolo indirizzato a chi in questa estate così calda vuole qualche oretta di gioco spensierato, possibilmente con un amico a fare da spalla, sognando le spiagge di Florida e California e il lusso della beach house; si badi bene però: Summer Heat è solo una soluzione di ripiego. Non vogliate affidargli quindi tutte le speranze per la vostra estate: non è assolutamente in grado di reggerle, né ne ha la pretesa. Del resto, si sa, l’estate è un periodo vuoto per il videogiocatore…
- Pro:  
 - Semplice e immediato
 - Realismo adeguato
 - Divertente in multiplayer
 
- Contro: 
 - Poco profondo
 - Tecnicamente non eccelso
 - Alla lunga diventa frustrante
 
L'estate è un periodo vuoto per il videogiocatore: i giochi di richiamo faranno il loro arrivo solo alcuni mesi più avanti, e, come se non bastasse, dopo l'inverosimile accumulo di annunci, news e conferenze dell'E3 di Maggio, non rimane che qualche misero "rumor" a stimolare le fantasie. E allora chi può va in spiaggia, mentre chi non può, evidentemente, gioca alla spiaggia in poltrona: è tempo di Beach Volleyball Summer Heat.





