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Un paziente con SLA riesce a controllare un iPad con il pensiero, grazie a Stentrode di Synchron e al protocollo Apple BCI HID

Per la prima volta al mondo, un paziente affetto da SLA ha potuto controllare un iPad con la mente, grazie all'impianto Stentrode di Synchron e all'interfaccia brain-computer di Apple.

NOTIZIA di Stefania Netti   —   05/08/2025
Stentrode Synchron Apple BCI

La tecnologia avanza a passi da gigante e i suoi vantaggi sono sempre più importanti per le persone affette da disabilità. È il caso di Mark, paziente con SLA che - per la prima volta al mondo - ha potuto controllare un iPad con il solo pensiero. Niente sguardi, mani o voce: si tratta di tecnologie il cui input è la mente. Ecco come funziona.

Le tecnologie

Mark ha potuto controllare un iPad grazie all'impianto Stentrode di Synchron e all'interfaccia brain-computer di Apple. L'impianto viene inserito all'interno di un vaso sanguigno, sotto forma di catetere, sopra la corteccia motoria. In questo modo vengono catturati i segnali neurali collegati all'intenzione di muoversi, trasmessi successivamente via wireless a un decoder esterno. Ciò avviene grazie al nuovo protocollo di Apple, BCI HID (Human Interface Device), collegato nativamente a iPadOS e integrato con la tecnologia di Synchron.

Il chip cerebrale di Gabe Newell arriverà nel 2025: la sfida a Neuralink parte da Starfish Neuroscience Il chip cerebrale di Gabe Newell arriverà nel 2025: la sfida a Neuralink parte da Starfish Neuroscience

Mark aveva già testato alcune funzionalità di Apple Vision Pro nel 2024, ma le nuove tecnologie sono approdate anche su iPhone e iPad e dovrebbero arrivare ufficialmente entro la fine di quest'anno. Il paziente ha potuto cambiare applicazioni e scrivere messaggi, gesti apparentemente banali ma che significano tutto per una persona con simili problematiche.

Le differenze con Neuralink

Negli scorsi mesi si è parlato molto di Neuralink, altro impianto brain-computer che differisce dalla tecnologia Stentrode. Quest'ultima, infatti, non richiede alcun intervento chirurgico cerebrale, grazie alla procedura endovascolare che offre maggiore potenziale e sicurezza. L'impianto è attualmente utilizzato da 10 pazienti tra Stati Uniti e Australia, ovviamente in fase di studio clinico approvato dalla FDA.

Chiaramente anche Neuralink ha i suoi lati positivi. Proprio qualche giorno fa vi abbiamo raccontato di una donna paralizzata da 20 anni che è riuscita a scrivere il suo nome con il pensiero. Che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.