Dalla lunga intervista a Sam Houser, co-fondatore di Rockstar Games, pubblicata da Lex Fridman, emerge anche una considerazione su Red Dead Redemption 3, che potrebbe arrivare in futuro ma che sarebbe anche in qualche modo "triste" secondo l'ex-sceneggiatore della serie.
A differenza della serie GTA, infatti, la saga western di Rockstar Games è stata concepita come un racconto più lineare e organico, con collegamenti tra i vari capitoli della serie, cosa che può rendere più complicata l'aggiunta di un altro titolo dopo quelli già usciti d a tempo sul mercato.
In questo senso, il lancio di nuovi Grand Theft Auto, come vedremo l'anno prossimo con GTA 6, è facilitato dalla possibilità, ogni volta, di poter raccontare una storia differente e staccata dalle precedenti, avendo così le "mani libere".
Il punto di vista di Houser su Red Dead Redemption 3
Per quanto riguarda Red Dead Redemption la situazione è diversa: "Ciascuno dei giochi [Grand Theft Auto] era una storia a sé stante", ha spiegato Houser, mentre con il gioco western "Non è proprio la stessa cosa".
"Penso che probabilmente sarebbe più triste, in un certo senso, se qualcuno continuasse con Red Dead, perché era un arco narrativo coerente composto da due giochi. Potrebbe essere triste sapere che qualcuno sta lavorando su quello".
Insomma, secondo Houser Red Dead Redemption 3 "probabilmente si farà", perché è un franchise enorme e redditizio e un altro capitolo ha senso dal punto di vista commerciale, ma lo vedrebbe un po' come un'aggiunta superflua rispetto alla storia già raccontata.
Nella medesima intervista, l'ex-Rockstar Games ha anche parlato di perché Agent è stato cancellato.