Negli ultimi mesi Google ha puntato l'attenzione sulla possibilità di riparare in autonomia alcuni dispositivi, come il Pixel Watch 4 e gli auricolari Pixel Buds 2a. A confermare questa tendenza arriva ora il teardown del Pixel 10, che mette in luce soluzioni progettate per agevolare la sostituzione della batteria e semplificare l'intervento sui componenti interni.
Andiamo a vedere in che modo.
Il teardown di iFixit
Secondo quanto documentato da iFixit, il nuovo Google Pixel 10 riprende la filosofia introdotta lo scorso anno con un design a doppio ingresso. La scocca posteriore può essere rimossa senza l'uso di fonti di calore per ammorbidire l'adesivo, una scelta che riduce i rischi di danneggiare i componenti durante l'apertura. In più, per sostituire esclusivamente la batteria non è necessario rimuovere il display, un aspetto che rappresenta un vantaggio significativo rispetto a molte altre soluzioni presenti nel mercato degli smartphone di fascia alta.
L'organizzazione interna del dispositivo è più chiara e ordinata, con un numero ridotto di viti rispetto alla media dei concorrenti diretti. Tutte le viti utilizzano il formato T3 Torx Plus, uno standard che favorisce uniformità e facilita l'operazione di smontaggio per chi dispone dell'attrezzatura adeguata.
La novità principale è però rappresentata dal nuovo sistema di estrazione della batteria. Nei modelli precedenti era presente un meccanismo simile a una linguetta a sega, da far scorrere sotto la batteria per tagliare l'adesivo. Questa soluzione, però, era stata spesso criticata per la scarsa affidabilità e la possibilità di complicare la rimozione. Sul Pixel 10 Google ha introdotto un design definito "pull jacket": si tratta di una linguetta verde che richiede una trazione decisa per liberare la batteria dall'adesivo sottostante. Pur non essendo un'operazione immediata, iFixit ha valutato questo approccio come un passo avanti rispetto al passato, grazie a una maggiore prevedibilità del risultato.
Oltre al nuovo sistema di fissaggio della batteria, il teardown consente di osservare anche altri elementi interni del dispositivo. Tra questi spiccano il processore Tensor G5, cuore della decima generazione di Pixel, e l'anello Pixelsnap, componente che contribuisce a funzioni di riconoscimento e connessione con gli accessori. L'insieme conferma l'attenzione di Google nel mantenere un design interno ordinato, in linea con l'obiettivo di rendere più agevole la manutenzione.
Per quanto riguarda la valutazione complessiva, iFixit ha assegnato al Pixel 10 un punteggio provvisorio di 6 su 10 in termini di riparabilità. Si tratta di un risultato intermedio, che riconosce i progressi sul fronte della sostituzione della batteria ma sottolinea anche la presenza di margini di miglioramento per rendere l'intero processo ancora più accessibile. Di certo siamo lontani dal punteggio ottenuto di recente dal Fairphone 6.
Voi che cosa ne pensate dei risultati ottenuti dal nuovo Pixel. Intanto, comunque, Google ha già reso disponibili i manuali di riparazione dedicati al Pixel 10 e alle sue varianti, 10 Pro e 10 Pro XL. Questi documenti forniscono istruzioni ufficiali per le procedure di manutenzione e rientrano in una strategia più ampia che mira a rispondere alle crescenti richieste di trasparenza e autonomia da parte degli utenti.