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Google obbligata ad aprire Android: Epic Games vince ancora sul monopolio del Play Store

La Corte d'Appello conferma la sentenza contro Google, che dovrà consentire l'ingresso di store rivali su Android.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   01/08/2025
Google vs Epic

La disputa tra Epic Games e Google segna un nuovo capitolo con conseguenze significative per l'intero ecosistema Android. La Corte d'Appello del Nono Circuito ha confermato la sentenza del 2023, che aveva riconosciuto Google colpevole di mantenere monopoli illegali nella distribuzione delle app e nei sistemi di pagamento.

La decisione sblocca l'ingiunzione permanente precedentemente sospesa, aprendo la strada a modifiche sostanziali per il funzionamento del Play Store.

Come cambiano il Play Store e Android

L'esito dell'appello segna una vittoria piena per Epic, come sottolineato dal CEO Tim Sweeney. Ora l'Epic Games Store potrà entrare all'interno del Google Play Store, una novità che segna un cambiamento senza precedenti nelle dinamiche del mercato Android. Google ha annunciato l'intenzione di ricorrere alla Corte Suprema, ma dovrà comunque adeguarsi alle disposizioni in vigore durante il nuovo iter legale.

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Il caso trae origine dal 2020, quando Epic decise di sfidare le politiche restrittive dei grandi store digitali, rimuovendo i sistemi di pagamento ufficiali dalle versioni di Fortnite distribuite su Android e iOS. Durante il processo, la giuria ha esaminato documenti interni e accordi segreti che mostravano come Google cercasse di limitare la concorrenza con pratiche considerate anticoncorrenziali.

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Le implicazioni della decisione non si limitano alla singola disputa tra Epic e Google. L'ingiunzione permanente costringerà l'azienda di Mountain View ad aprire la propria piattaforma alla concorrenza per tre anni. Durante questo periodo, Google dovrà consentire la distribuzione di store alternativi all'interno del Play Store, fornire a questi l'accesso al catalogo completo delle app e rinunciare all'obbligo per gli sviluppatori di utilizzare esclusivamente Google Play Billing. Una serie di pratiche ritenute dannose per la competizione non potrà più essere applicata.

Dal canto suo, Google ha espresso preoccupazioni per la sicurezza e l'esperienza degli utenti. In una nota ufficiale, la responsabile delle relazioni regolatorie Lee-Anne Mulholland ha dichiarato che la decisione potrebbe limitare le possibilità di scelta e compromettere la protezione degli utenti. L'azienda ha ribadito che continuerà a difendere il proprio modello davanti ai tribunali.

Un elemento chiave della sentenza riguarda la definizione del mercato in cui Google opera. Secondo la Corte, la competizione tra Google e Apple non elimina il monopolio di Google sulle app Android, poiché si tratta di mercati distinti. Apple gestisce un ecosistema chiuso, mentre Google licenzia Android a vari produttori, mantenendo però il controllo sul Play Store e sui sistemi di pagamento. Questa distinzione ha permesso di confermare l'esistenza di pratiche anticoncorrenziali specifiche per Android.

Per la prima volta, gli utenti e gli sviluppatori Android potrebbero vedere realizzata un'apertura del sistema che permetta l'ingresso di store concorrenti e modelli di business alternativi. L'impatto sulle dinamiche del mercato mobile, sulla distribuzione delle app e sulla monetizzazione per i creatori di contenuti digitali potrebbe essere significativo.

Voi che cosa ne pensate? La trovate una notizia positiva o condividete le preoccupazioni di Google? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.