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Google porta AI Mode in 50 nuovi paesi: la ricerca basata su intelligenza artificiale arriva in Italia

Google porta anche in Italia AI Mode, la modalità di ricerca basata su IA che integra risposte generative, interazione multimodale e collegamenti diretti alle fonti.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   08/10/2025
AI Mode

Dopo mesi di sperimentazioni negli Stati Uniti, Google porta anche in Italia una delle sue innovazioni più significative nel campo della ricerca online: AI Mode, la funzione che trasforma l'esperienza della Ricerca Google grazie all'integrazione dell'intelligenza artificiale generativa. L'uscita avviene in contemporanea in quasi 50 nuovi Paesi e in 36 lingue, segnando un passo ulteriore nell'evoluzione del motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Disponibile sia nella pagina dei risultati di ricerca sia nell'app Google per Android e iOS, AI Mode introduce una nuova scheda dedicata attraverso la quale è possibile dialogare direttamente con l'IA. Il sistema consente di porre domande complesse, formulate in linguaggio naturale, ricevendo in risposta testi generati da un modello Gemini adattato specificamente alla Ricerca, noto come Gemini for Search. Al momento della scrittura di questa notizia, però, la modalità sembra essere attiva per un numero molto ristretto di utenti e dispositivi.

Cosa cambia nella ricerca Google con AI Mode

A differenza della ricerca tradizionale, che restituisce un elenco di link ordinati per pertinenza, AI Mode elabora e sintetizza le informazioni provenienti da fonti diverse, presentando una risposta argomentata e accompagnata da collegamenti verificabili per approfondire. L'interazione può proseguire in modo conversazionale, mantenendo il contesto delle domande precedenti, in modo simile a quanto già proposto da Bing con Copilot Search, basato sui modelli di OpenAI.

Dal punto di vista tecnico, AI Mode si fonda su un approccio definito "query fan-out". Questa metodologia scompone la richiesta dell'utente in più sottotemi, effettua ricerche parallele sia sul web sia nel Knowledge Graph di Google - la rete semantica che collega concetti, persone, luoghi e oggetti - e poi ricompone i risultati in un'unica risposta coerente. Il risultato è un sistema in grado di affrontare domande articolate o compiti pratici, come confrontare prodotti, pianificare itinerari o interpretare istruzioni tecniche.

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Google sottolinea che AI Mode mantiene gli stessi standard di sicurezza e ranking del motore di ricerca tradizionale. Restano attivi i filtri di SafeSearch, la protezione antispam SpamBrain e nuovi meccanismi di agentic reinforcement learning sviluppati con DeepMind. Questi ultimi hanno lo scopo di spingere il modello a formulare risposte verificabili e a citare fonti attendibili. Qualora la qualità dei risultati non raggiunga i criteri di affidabilità stabiliti, il sistema mostra automaticamente la classica pagina di ricerca, mantenendo priorità alla tutela informativa.

Un elemento distintivo è la multimodalità. L'utente può interagire non solo attraverso la tastiera, ma anche con la voce o con le immagini. È possibile, ad esempio, scattare una foto di un oggetto e chiedere chiarimenti sul suo utilizzo, ricevendo un riepilogo sintetico accompagnato da contenuti pertinenti e link alle fonti. Questa modalità mira a integrare la comprensione visiva e testuale in un'unica esperienza di ricerca, più naturale e flessibile.

AI Mode nasce come evoluzione di AI Overview, la funzione introdotta da Google per generare brevi riassunti in cima ai risultati di ricerca. Secondo l'azienda, AI Mode risponde alla richiesta di molti utenti esperti che volevano accedere più spesso a risposte generate dall'intelligenza artificiale, senza dipendere dalla decisione automatica del sistema. La differenza principale tra le due esperienze riguarda quindi il controllo: mentre AI Overview si attiva solo quando Google lo ritiene utile, AI Mode consente di entrare intenzionalmente in un ambiente dedicato alla ricerca basata su IA.

Resta tuttavia aperto un interrogativo cruciale: l'impatto di questo nuovo approccio sui siti web che forniscono le informazioni. La possibilità che AI Mode riduca i clic diretti verso le pagine originali è un tema concreto, perché modifica gli equilibri dell'economia dell'informazione online, soprattutto per le testate minori e i blog che si sostentano tramite la pubblicità.