Dying Light: The Beast, il nuovo capitolo della serie horror a tema zombie di Techland, è stato pubblicato in Giappone con meno violenza e senza nudità. Insomma, è stato censurato, come ha riportato la testata GameSpark*. Le modifiche sono state introdotte per rispettare le linee guida del CERO, l'ente giapponese di classificazione dei videogiochi.
Cosa è stato modificato?
La versione standard di Dying Light: The Beast non è riuscita a ottenere nemmeno la valutazione CERO Z (riservato ai maggiori di 18 anni), ossia la più alta tra quelle assegnate dall'ente.
Il sito ufficiale, riporta i seguenti cambiamenti: rimozione della rappresentazione di organi interni, modifiche ai personaggi femminili infetti, eliminazione delle scene di smembramento e rimozione della nudità.
Curiosamente, anche la versione giapponese su Steam presenta queste limitazioni, nonostante i giochi PC in genere non richiedano una valutazione del CERO per essere pubblicati. Nonostante le differenze, il crossplay tra la versione giapponese e quelle internazionali del gioco sarà comunque utilizzabile.
Insomma, quello che Techland ha venduto come l'episodio più crudo della serie, in Giappone è un po' meno crudo. Il CERO è molto severo sui contenuti maturi, al punto che talvolta alcuni titoli non vengono pubblicati affatto, come accaduto con Dead Space e The Callisto Protocol. Più recentemente, anche Ubisoft ha dovuto censurare la versione giapponese di Assassin's Creed: Shadows, riducendo le scene di smembramento.