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Con la nuova Clovers, Hideki Kamiya sente la responsabilità di proteggere i lavoratori dai licenziamenti

Ora che dirige un'azienda tutta sua, Hideki Kamiya sente la forte responsabilità di difendere i posti di lavoro dei suoi dipendenti.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   16/09/2025
Hideki Kamiya in foto

Il direttore e capo designer della nuova Clovers, Hideki Kamiya, sente la "fortissima responsabilità" di proteggere lo studio dai licenziamenti, soprattutto nell'attuale clima di crisi dell'industria. L'autore di Bayonetta ha parlato del suo ruolo in una lunga intervista concessa alla testata VGC, cui ha dichiarato che il suo studio ha preso sente un "profondo impegno" nei confronti dei suoi lavoratori e che prendersene cura è una priorità.

Questioni culturali

"Questo significa che non possiamo semplicemente dire: 'il progetto è fallito e non è andato bene, addio a tutti'. Dobbiamo impegnarci a fondo per mantenere viva l'azienda per queste persone, a cui siamo grati," ha detto.

Il seguito di Okami è il primo progetto di Clovers
Il seguito di Okami è il primo progetto di Clovers

"Certo, capisco che ci siano circostanze che costringono le grandi aziende a licenziare, ma quella è una strada che non vogliamo percorrere. Vogliamo prenderci cura del nostro staff."

Hideki Kamiya ha spiegato che Clovers non è uno studio nato solo per fare seguiti, come quello di Okami Hideki Kamiya ha spiegato che Clovers non è uno studio nato solo per fare seguiti, come quello di Okami

Dal Giappone arrivano meno notizie su licenziamenti all'interno dell'industria dei videogiochi. Secondo Kamiya ciò è dovuto a questioni culturali. "Non posso dirlo con certezza, visto che non ho esperienza nello sviluppo all'estero, ma credo che in Giappone ci sia una cultura che rispetta maggiormente i creatori. In Occidente immagino ci sia sempre un tira e molla tra decisioni di marketing e decisioni creative. Da parte nostra, sentiamo che qui c'è una maggiore disponibilità a dare fiducia al lato creativo."

Va naturalmente ricordato che il Giappone ha anche una legislazione molto più restrittiva sui licenziamenti rispetto alla maggior parte degli stati occidentali, ossia che licenziare è molto difficile. Comunque sia, per Kamiya: "Quando si lavora con editori giapponesi, la cultura dello sviluppo sembra più vicina alla nostra mentalità, e tendono a essere più comprensivi nei confronti dei creatori."

Quindi ha toccato il tema della cancellazione di Scalebound e il rapporto da gli sviluppatori giapponesi e gli editori occidentali. Secondo lui, in mano a un editore giapponese: "Non voglio dire che il gioco sarebbe necessariamente stato completato e pubblicato, ma immagino che il processo si sarebbe svolto in modo diverso. Personalmente, ho l'impressione che gli editori occidentali abbiano un desiderio molto più forte di vedere un prodotto finito il più velocemente possibile. Se fosse stato un editore giapponese, credo che ci avrebbero concesso più libertà."

Kamiya ha ammesso che il fallimento di Scalebound è stato "in ultima analisi responsabilità di PlatinumGames, incluso me stesso come director". Nonostante ciò, non ha paura di lavorare ancora con degli editori occidentali: "Se ci sarà l'opportunità, credo troveremo un modo per sfruttare i punti di forza di entrambe le parti."