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High on Life 2: il gioco di Squanch Games è tornato ed è davvero migliorato

Abbiamo provato High on Life 2 ed è un miglioramento notevole rispetto al primo titolo. Ecco cosa abbiamo scoperto, tra una follia e l'altra.

PROVATO di Aligi Comandini   —   18/09/2025
Un nuovo personaggio? No, una nuova arma. High on Life 2 sta arrivando
High on Life 2
High on Life 2
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Il primo High on Life fu una gradita sorpresa: Squanch Games riuscì ai tempi a sfornare un titolo nettamente superiore alle aspettative, ben accolto dai videogiocatori nonostante il periodo buio degli scandali legati a Justin Roiland (co-creatore di Rick and Morty e co-fondatore del team). Considerando quanto il gioco sembrasse strettamente legato a una certa branca di umorismo, era sensato pensare a un abbandono della serie nonostante il successo, viste le dimissioni date da Roiland nel bel mezzo del delirio internettiano che lo ha circondato.

Gli sviluppatori di Squanch, però, hanno deciso di continuare la serie e lo hanno fatto ripartendo direttamente dalla conclusione del primo capitolo, che apriva con furbizia a un possibile seguito.

La loro ultima creatura, che abbiamo potuto provare recentemente, è cambiata molto meno di quanto ci aspettassimo in termini di tenore generale e narrativa (evidentemente Roiland era meno centrale di quanto si pensasse in tale aspetto), ma la stessa cosa non si può dire del gameplay, che dopo una prova di oltre mezzora ci ha sinceramente sorpreso. Il segreto? Uno skateboard nuovo fiammante e pistole parlanti con funzionalità che farebbero invidia a un coltellino svizzero.

Killing while spinning

La storia del secondo High on Life riparte, come già accennato, esattamente dalla conclusione del primo gioco: voi vestite sempre i panni dello stesso cacciatore di taglie, stavolta direttamente alla ricerca di individui coinvolti nella misteriosa cospirazione riguardante gli umani attorno a cui giravano le vicende originali. Il primo bersaglio? Un politico corrotto da ammazzare durante una convention, in un pianeta dove le convention sembrano venir organizzate per qualunque cosa. Infatti prima di poter mettere le mani sul boss, abbiamo dovuto lanciarci nella caotica Parkingcon, dove il fulcro dell'esperienza era, appunto, trovare un parcheggio tra un manipolo impazzito di alieni dotati di camper volanti.

Sì, le armi parlanti sono ancora il fulcro di High on Life 2, ma avere uno skateboard cambia enormemente l'azione
Sì, le armi parlanti sono ancora il fulcro di High on Life 2, ma avere uno skateboard cambia enormemente l'azione

Potrebbe sembrarvi una premessa insensata per un inizio gioco, ma la Parkingcon aveva un ruolo ben preciso: introdurre le nuove meccaniche di movimento di High on Life 2. Già, perché in questo capitolo non ci si sposta semplicemente a piedi, bensì con l'ausilio di uno skateboard che a tutti gli effetti va a sostituire il pulsante dello scatto. Lo skate non si limita peraltro a farvi muovere più velocemente, dato che può grindare sulle ringhiere e offre anche manovre aeree che velocizzano in modo sensibile gli spostamenti sia in battaglia che fuori. È un tipo di mobilità che abbiamo visto in svariati FPS moderni, certo, ma è sempre ben accetta e a nostro parere migliora sensibilmente l'azione di gioco, nonostante l'impatto effettivo delle armi da fuoco resti non dei più eccezionali.

Ciò che manca in termini di fisica, però, il gioco sembra offrirlo in termini di varietà. Non solo il protagonista ha più armi a disposizione, ma ognuna di questa dispone di abilità uniche legate all'esplorazione e alla risoluzione dei puzzle. La vostra pistola base, ad esempio, può rallentare il tempo in un'area precisa, una skill che si è rivelata indispensabile per fermare delle lame rotanti mentre ci stavamo avvicinando al nostro bersaglio finale; il fucile a pompa può scagliare delle piattaforme utili per raggiungere zone sopraelevate normalmente inarrivabili e siamo rimasti sinceramente impressionati dal numero di puzzle e dalla diversificazione delle mappe nella breve demo provata. Avremo come minimo affrontato cinque sezioni completamente diverse tra loro, chiuse da un ultimo livello assolutamente folle per via del suo boss, le cui azioni evitiamo di anticiparvi (sono a dir poco atipiche, in un gioco di questo tipo, ma funzionano proprio per la loro imprevedibilità).

Il gioco è migliorato sensibilmente anche dal punto di vista tecnico, ma lo stile rimane invariato
Il gioco è migliorato sensibilmente anche dal punto di vista tecnico, ma lo stile rimane invariato

Sono miglioramenti notevoli, accompagnati da una lunga lista di chicche, come la presenza di Ralph Ineson (voce incredibile che ultimamente si vede sempre più spesso nei videogiochi) nei panni di un assassino chiamato Sheath, che una volta eliminato "diventa" (suo malgrado, ma su richiesta!) una delle vostre armi parlanti, con la capacità di trasferire energia elettrica da un luogo all'altro. Insomma, al di fuori dello shooting in sé, che si attesta sui livelli del primo gioco, ogni altro aspetto pare potenziato all'inverosimile: il nuovo movimento arricchisce molto le sparatorie, rendendole più frenetiche e permettendo ai designer di sbizzarrirsi maggiormente con scontri e ambientazioni; l'umorismo è rimasto un punto forte del titolo e sembra non aver perso un'oncia della sua assurdità; la rinnovata varietà meccanica ha migliorato sensibilmente la struttura originale, e persino in termini di storia e comparto tecnico sembrano esserci state delle evoluzioni significative, che ci hanno catturato fin da subito.

La vostra nuova arma, Sheath, ha la voce inconfondibile di Ralph Ineson. Non la userete solo per triturare nemici comunque, controlla i flussi di energia e sarà indispensabile per superare certi puzzle
La vostra nuova arma, Sheath, ha la voce inconfondibile di Ralph Ineson. Non la userete solo per triturare nemici comunque, controlla i flussi di energia e sarà indispensabile per superare certi puzzle

Insomma, Squanch potrebbe aver sfornato un altro gioco sorprendente, specialmente per chi ha amato il primo capitolo. Siamo curiosi di vedere se la frenesia della demo resterà invariata anche nella release finale.

High on Life 2 sembra un passo avanti notevole in quasi ogni singolo aspetto del primo gioco. Squanch Games ha non solo evoluto in modo significativo il sistema di movimento, ma reso più vario il gameplay inserendo nella campagna una enorme varietà di situazioni. Se il ritmo si manterrà così frenetico e divertente, potremmo avere per le mani un seguito enormemente migliorato. Speriamo in bene.

CERTEZZE

  • Il nuovo sistema di movimento arricchisce i combattimenti e l'azione
  • Varietà impressionante di situazioni, puzzle e fasi platform
  • Mantiene il suo umorismo demenziale e dissacrante

DUBBI

  • La risposta delle armi resta abbastanza piatta
  • Troppe variazioni potrebbero portare a cambiamenti di ritmo in negativo